L’avventura italiana in Africa

di Federico Baccilieri

L’Italia da quando si è unificata non ha mai avuto fortuna nella sfera coloniale, basti pensare al primo approccio che il nostro paese ebbe col continente africano: la guerra di Abissinia.

Truppe italiane in appostamento, Abissinia

Combattuta tra il 1895 ed il 1896 è stato il primo tentativo coloniale italiano. La nostra nazione aveva bisogno di colonie per affermarsi nel piano europeo di fine ‘800, e l’Etiopia, unico paese africano ancora non assoggettato a potenze straniere, era l’opzione migliore. Fu il primo intervento del Regio Esercito italiano e fu disastroso, il negus Menelik II riuscì a sbaragliare le forze italiane, costrette a firmare il trattato di Addis Abeba e segnando così la fine della prima esperienza italiana in Africa.

Dopo questa figuraccia l’Italia formò l’esercito tentando di avvicinarlo il più possibile agli standard tecnologici dell’epoca.

Marinai italiani in Libia, 1911

Tra il 1910 ed il 1911 l’Italia tentò di nuovo un approccio coloniale, questa volta nella Libia ottomana. La guerra italo-turca vide un Regio Esercito molto migliorato, sia tecnologicamente che strategicamente. Si vide un grandissimo intervento della Regia Marina, con sbarchi, operazioni nel Dodecaneso, nello Ionio e nel Mediterraneo; la Regia Aeronautica compì i primi bombardamenti della storia dell’aviazione; ed i fanti italiani penetrarono rapidamente nella Tripolitania, combattendo poi gli Ascari e i Senussi nei territori della Cirenaica. Dopo un anno la guerra si concluse, lasciando all’Italia la sua prima vittoria coloniale e metà di un grande scatolone di sabbia.

Ci penserà Mussolini tra il 1925 ed il 1926 a finire la conquista della Libia, avviando così la nazione alla terza fase africana: l’Impero.

Anche l’Italia necessita un suo spazio al sole

Diceva così Mussolini nei suoi discorsi in cui inneggiava al ritorno di un impero Italiano, e lo avrà il suo posto al sole.

Tra il 1935 ed il 1936 l’Italia dichiarò nuovamente guerra all’Etiopia, dando inizio alla seconda guerra di Abissinia. La resistenza etiope fu nuovamente dura, rafforzata poi dalle armi lasciate dagli italiani nel 1896. Mussolini per non perdere autorizzò l’aeronautica ad utilizzare bombe a gas, inimicandosi così la società delle nazioni aumentando la propaganda autarchica ed il consenso del fascismo in Italia. Anche qui dopo un anno la guerra finì, con una sofferta vittoria italiana, dando però al Regno d’Italia il titolo di Impero Italiano. 

Cartolina celebrativa della guerra in Abissinia

Durante questo periodo di tempo la Somalia, la Libia e l’Etiopia furono riformate a stampo fascista, furono costruite strade, case, edifici statali, infrastrutture varie e nuovi organi di governo che influirono molto sulla vita dei nativi.

Truppe italiane al lavoro in Etiopia

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale lo scenario italiano in Africa prende una bruttissima piega: in un primo momento il Regio Esercito tentò uno sfondamento dall’Abissinia nella Somalia Britannica, e dopo un breve periodo di battaglia venne respinto e l’Etiopia collassò in poco più di un anno. Intanto le nostre truppe tentarono anche uno sfondamento in Tunisia ed Algeria, ed in contemporanea tentarono di bloccare l’avanzata Britannica in Libia dall’Egitto. Fu solo con l’intervento dei tedeschi e la creazione degli Afrika Korps che le truppe italiane riuscirono a resistere per più di due mesi in Africa Settentrionale. Sotto la guida del generale tedesco Rommel infatti l’esercito dell’Asse penetrò in Egitto per diversi chilometri, arrivando quasi ad Alessandria, e nel mentre capitolava sotto il dominio italiano la Tunisia. Come in Russia anche in Africa la macchina dell’Asse finì per impantanarsi, la battaglia di El-Alamein infatti segnò una delle pagine più buie e gloriose per l’esercito italiano.

Truppe italiane in Africa del Nord

Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il soldato italiano ha stupito il soldato tedesco

Erwin Rommel

Da qui il declino. Le truppe italo-tedesche dovettero battere in ritirata, cedendo sempre territori agli inglesi, i quali avanzarono fino a sfondare in Libia, supportati ad ovest dagli americani. Nel 1943 le ultime truppe italiane lasciarono la Tunisia, ed in tre anni videro capitolare un secolare sogno italiano, l’Impero era caduto, le colonie perse, tutta la fatica di quegli anni non fu mai ripagata, e così terminò la rocambolesca avventura italiana in Africa.

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