di Roberto Bonini

“L’entità dei recenti cambiamenti del sistema climatico non ha precedenti nell’arco di molte centinaia, se non migliaia, di anni. Molti cambiamenti saranno irreversibili per secoli o millenni, specialmente per quanto riguarda l’oceano, le calotte glaciali e il livello globale del mare”. Queste le parole degli scienziati dell’ONU, sempre più preoccupati circa la salute del nostro pianeta, messa a rischio da una violenza umana senza precedenti e delle risorse della nostra grande Casa. Cosa si può fare? Paesi, regioni, città stanno agendo? Ne parliamo con Ida de Flaviis, nata a Detroit da genitori italiani, residente nella cittadina di Bollate da ormai 36 anni, dove presta il suo incarico come Assessore all’Ambiente del Comune di Bollate con numerose deleghe presso il comune dell’omonima città.
Come si sta muovendo l’amministrazione in merito agli spazi verdi?
“Il progetto dell’Ex area Ceruti (zona compresa tra via Madonna in Campagna e via Montessori) sta arrivando ad una conclusione. Abbiamo trovato un privato che vuole comprare l’area e ha presentato il suo progetto, per la maggior parte adibito alla costruzione di abitazioni, che si collegherà alla piazza di Madonna in Campagna grazie ad una migliore viabilità e la presenza di spazi verdi. Inoltre nel piano c’è la proposta, non ancora approvata, per cui si vorrebbero installare dei nuovi purificatori d’aria di ultima generazione per contrastare le emissioni dei veicoli in una zona così tanto trafficata. Abbiamo aderito anche al progetto Forestami, promosso da molti enti della regione, che si prefigge l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi su tutto il territorio della provincia milanese; l’area verde oggetto della forestazione urbana nel nostro Comune, è quella compresa tra via Berlinguer, Monte Cengio e Pietro Nenni. Dopo uno specifico sopralluogo da parte dei tecnici del Politecnico, siamo pronti per partire con l’anno entrante”.
Quali sono le strategie che verranno messe in atto per la riqualificazione degli spazi urbani?
“Le aree soggette alla riqualificazione, per le quali c’è un piano, saranno quelle di via Magenta, piazza Martiri della Libertà e piazza San Francesco. Per la prima l’obiettivo è quello di allargare la strada, creare una pista ciclabile per incentivare l’uso della bicicletta ed eliminare il traffico delle macchine nel centro di Bollate. Infine, espandere il marciapiede per permettere il passaggio delle carrozzine, eliminando così le barriere architettoniche. Invece, nell’area antistante il vecchio Comune, il parcheggio esistente verrà sostituito da una piazzetta, dopo un lavoro di ripavimentazione, sempre per evitare l’intasamento del Centro abitato con automobili. Da ultimo piazza San Francesco, che non ha la fisionomia di una piazza, tornerà ad essere tale mediante una viabilità studiata per ridare importanza alla mobilità sociale e fisica delle persone. Tutte queste opere verranno sostenute dai fondi del PNRR. La rigenerazione urbana è un tema a noi molto caro, non solo a livello ambientale, ma anche sociale, poiché permette di fruire meglio della propria città”.
I programmi sono all’avanguardia, ma bisogna permettere ai cittadini di poterne usufruire al meglio; che cosa avete pensato a riguardo?
“Stiamo assistendo ad un ritorno in auge della bicicletta, per questo ci teniamo al lavoro sulle piste ciclabili, rafforzando così la velostazione, servizio che dà la possibilità di lasciare i veicoli a due ruote in un posto sicuro e la disponibilità ad una loro eventuale manutenzione. Nella nuova area che nascerà in piazza Martiri della Libertà verranno installate delle colonnine di ricarica per bici assistite e monopattini, per evitare che questi vengano abbandonati per le strade o sui marciapiedi”.
Siamo di fronte ad una corsa contro il tempo per salvare il nostro Pianeta; come ci si sente ad essere assessore all’ambiente?
“A volte mi sento molto motivata, mentre altre invece molto scoraggiata, perché gli sforzi che si vogliono fare non trovano sempre corrispondenza nelle somme di denaro che sono a disposizione. Spesso le somme economiche disponibili non sono infatti sufficienti a permettere la realizzazione dei progetti pensati. Allora mi trovo costretta a dover scegliere quello che sembra più importante, anche se quando si parla di ambiente è tutto importante”.
Come possiamo noi cittadini collaborare?
“Ci vorrebbe davvero poco, se ognuno facesse il proprio, iniziando dalla differenziazione dei rifiuti in casa, saremmo davvero avanti. Questo per noi sarebbe davvero un grande aiuto, poiché spendiamo tanto per la raccolta differenziata, ma non c’è il riscontro che dovremmo avere. Il rispetto nei confronti dell’ambiente matura in primis nelle nostre abitazioni”.
L’articolo rientra nel progetto di Educazione Civica ideato dal Prof. Leone Raul Tolisano in collaborazione con la Prof.ssa Stefania Forina