RPC o Taiwan, quale può essere considerata “la vera” Cina?

di Federico Baccilieri

Ormai da anni la Repubblica Popolare Cinese e Taiwan discutono fra loro: i primi sostengono che gli spetti la sovranità sull’arcipelago, i secondi invece rivendicano la  sovranità sulla Cina continentale. Ma da dove nascono questi dissapori? Per capirlo, dobbiamo fare qualche passo indietro.

Cina, 1912. La dinastia imperiale, ormai in crisi da secoli, dopo la prima guerra sino-giapponese termina, lasciando lo spazio alla nuova Repubblica di Cina. Stabilire un nuovo governo non fu propriamente semplice, il Paese era da anni diviso, sia internamente, come popolo, sia da potenze straniere che non vedevano l’ora di appropriarsi di territori così vasti e ricchi. Tra queste potenze, arrivò anche la neonata Unione Sovietica (dopo il 1922), che volle subito trovare nel nuovo Stato un fido alleato. Così i bolscevichi cinesi iniziarono a prendere accordi con l’U.R.S.S, e la precaria stabilità acquisita crollò in un attimo.

Cina, anni ‘30. La tensione è alle stelle, scoppia il caos tra comunisti e nazionalisti, si formano eserciti che si combattono fra loro per il potere. E’ il 1931, ed il Giappone, affamato di nuovi territori, scatena tutta la sua furia contro il suo debole ed instabile nemico. L’esercito Nazionalista cinese, grazie anche a delle forniture tedesche, combatte strenuamente contro il colosso nipponico, perdendo molti territori, ma facendo sudare per ogni singolo centimetro di terreno preso. Questa situazione andrà avanti fino al 1945, quando il Giappone firmerà la resa e lascerà i territori precedentemente occupati ai suoi proprietari.

Cina, 1946-1950. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale la Cina piombò di nuovo nella guerra civile. Il governo nazionalista si macchiò diverse volte di crimini di guerra, anche su civili, per cercare di sedare le rivolte e fermare i comunisti cinesi, ma nonostante i provvedimenti il primo ottobre 1949 il rivoluzionario comunista Mao Zedong proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Ormai senza speranza il governo nazionalista fuggì sull’isola di Taiwan, portando con se quel che restava della marina e dell’aviazione. Il neonato governo comunista si ritrovò dunque senza una marina ed un’aviazione e per questo non riuscì a fermare e sopprimere il governo nazionalista formatosi sull’isola.

Oggi. Le tensioni tra le due nazioni sono più alte che mai, il governo della RPC continua a compiere esercitazioni militari sui cieli di Taiwan, e quest’ultima continua a lanciare un grido d’aiuto al mondo nella speranza che nel caso in cui ci sia una guerra con la Cina continentale non si trovi sola. L’occidente ed alcuni paesi orientali però non entrano troppo all’interno di questa discussione poiché temono una forte reazione da parte della RPC, che è sempre poco gradita pensando a che alleati ha questa nazione, e al fatto che detenga gran parte del potere commerciale mondiale.

Dunque questo è l’epilogo di questa nostra breve storia, e lascio a voi l’incombenza di rispondere a questa domanda: si può considerare come Cina “autentica” un paese nato in seguito ad una rivoluzione o un paese nato in seguito alla caduta di un impero?

A voi le considerazioni. 

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