“Hair: The Tribal Love-Rock Musical”, spettacolo cult di fine anni 60, è manifesto delle nuove generazioni che vogliono una vita piena di pace, amore e libertà.
I gruppi Hippie, in quegli anni erano formati da ragazze e ragazzi, che protestavano contro la sofferenza della guerra in Vietnam, e in particolare esaltavano i loro ideali con il grido “Fate l’amore e non la guerra”.

Il musical è stato messo in scena di recente, al Teatro Nazionale di Milano, una versione inedita concepita per celebrare il 50° anniversario del debutto a Broadway,( è stato presentato dal 2 al 5 maggio 2022). Il musical debutta nel 1967 a New York, e venne creato da James Rado e Gerome Ragni, destò particolare scalpore per le tematiche trattate, ma allo stesso tempo affascinò molto i ragazzi di quel periodo per i temi di multiculturalità, ambientalismo, impegno civile e lotta alle differenze.
Viene raccontata la storia di Claude Bukowski è un ragazzo dell’Oklahoma in viaggio per l’America, che prima di partecipare alla guerra in Vietnam, scopre la Tribe degli Hippie di New York e si lascia trascinare dagli ideali del gruppo e dalla personalità stravagante di Berger.
Questo è considerato un musical rock a tutti gli effetti; la musica scorre veloce e in modo ritmato. In particolare ebbero grande successo canzoni come Aquarius e Let the Sunshine, che ancora oggi sono conosciute in tutto il mondo. La storia raccontata rappresenta un’intera cultura, il racconto è coinvolgente e l’attualità delle tematiche favorisce il coinvolgimento dell’ascoltatore.
Oggi stiamo assistendo alle atrocità della guerra in Ucraina, a discriminazioni razziali e a violenze di ogni tipo. È importante quindi, che i giovani non si lascino scivolare addosso tutto quello che succede, ma piuttosto che esprimino dissenso per la violenza, e che continuino a ribellarsi per la disuguaglianza e per la guerra, urlando a gran voce “Let it sunshine”!