I HAVE A DREAM

di Alessia Cazzetta

“I have a dream” è questo il titolo del famoso discorso di Martin Luther King pronunciato dopo una grandissima marcia di protesta per i diritti civili il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington. Il rivoluzionario americano aveva un sogno, un sogno di speranza, di cambiamento. Sicuramente i sogni di noi ragazzi non sono della stessa portata ma sono pur sempre sogni ed essendo tali governano e giocano con la nostra mente.

Pensiamo costantemente al futuro e l’incertezza più totale che ne delimita i contorni molto spesso ci fa precipitare in una battaglia di emozioni contrastanti: da una parte l’incredibile voglia ed entusiasmo di scoprire quello che verrà ci fa sentire vivi, con la possibilità di plasmare la nostra vita a piacimento; dall’altra il non sapere quello che ci aspetta e la conseguente paura di non riuscire a realizzare i nostri sogni creano una leggera sensazione d’angoscia.

Personalmente penso che il timore di non star mai facendo abbastanza per raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata sia ciò che amplifica esponenzialmente questo sentore e credo anche che sia qualcosa che accomuni buona parte degli adolescenti. Non possiamo avere il controllo sul cento per cento di quello che ci circonda e, malgrado sia corretto dare sempre il meglio di noi e non arrendersi difronte alle avversità, è più che normale vivere dei momenti di difficoltà: non siamo macchine perfette e pertanto non possiamo aspettarci di comportarci come tali. 

Il problema più grande sorge però quando le nostre aspirazioni rimangono al livello della fantasia, quando non si fa nulla per realizzarle, quando si modificano e sviluppano, ma soltanto nella nostra mente. È bello sognare e fantasticare, ma se scappiamo costantemente dal mettere in pratica le nostre idee il sogno rimarrà solo un mezzo per fuggire dalla realtà. Che senso ha camminare se non si ha una meta e che senso ha avere una meta se non si cammina? 

È per questo che credo sia necessario fare tutto ciò che possiamo per raggiungere i nostri obiettivi, solo in questo modo potremo non avere rimpianti nel nostro futuro; e se ci accorgiamo che non abbiamo lo spirito o la voglia di concretizzare ciò che sogniamo, o come si suol dir, di passare ai fatti, dobbiamo chiederci: “veramente questo è quello che voglio fare?”. Nel caso in cui non lo fosse, nel caso in cui ci rendessimo conto che realizzare quel sogno per noi alla fine non era così importante, riuscire ad accantonarlo sarebbe comunque un successo, perché prenderemmo più consapevolezza di noi stessi e apriremmo la strada a nuove idee.

Ciò che è fondamentale non è legarsi completamente ad una aspirazione e ostinatamente portarla avanti senza aver ben chiaro un percorso, ma piuttosto cambiare idea, sperimentare e giocare con i nostri pensieri arrivando però alla fine ad avere le idee più chiare. 

Semi-citando Martin Luther King, we have dreams e dobbiamo far di tutto per inseguirli senza però dimenticarci che siamo umani.