Il turismo ferroviario in Italia

di Alessandro Bianchi

L’Italia è sempre stato un paese in prima linea nello sviluppo del trasporto su rotaia, ma in tempi di pandemia è necessario reinventarsi: a questo proposito, in attesa di tempi migliori, la fondazione FS Italiane, realtà emergente nel campo del restauro e della conservazione dei rotabili che hanno caratterizzato la storia delle nostre ferrovie, sta investendo ingenti sforzi nell’ampliamento del proprio parco storico operativo con la promessa concreta di far nascere, nel giro di un paio d’anni, un settore completamente dedicato al turismo ferroviario. In realtà sono anni che, dal Trentino Alto-Adige alla Sicilia, decine di associazioni private si impegnano nella salvaguardia di questo immenso e variegato patrimonio ingegneristico, ma non si era mai pensato prima d’ora di spingersi oltre la rievocazione storica; la Fondazione FS mira invece a offrire la possibilità di riscoprire i luoghi più suggestivi della nostra bella penisola viaggiando in treno, quel mezzo che noi studenti non abbiamo molto a cuore ma che merita sicuramente di essere apprezzato.

Foto di benfuenfundachtzig da Pixabay

Il progetto pilota della fondazione è sicuramente il restauro architettonico e filologico di quello che il direttore generale Luigi Cantamessa definisce il “re dei treni”, ovvero il glorioso ETR.300, simbolo dell’Alta Velocità italiana del dopoguerra. Naturalmente per realizzare tutto questo c’è bisogno di un’infrastruttura altrettanto efficiente. Ecco quindi che la fondazione si sta impegnando a rendere nuovamente percorribili diverse linee ferroviarie ormai dismesse sparse per tutt’Italia tra le quali si annoverano:

  • La ferrovia del Sebino e la ferrovia della Valsesia, entrambe in Lombardia;
  • La ferrovia dell’Irpinia che attraversa Campania, Basilicata e parte della Puglia.

Pandemia permettendo, i viaggi turistici in treno possono rappresentare un’ottima scelta per delle piccole gite estive sia in famiglia sia tra amici sia per gli appassionati, visto che si parla di già di un’altra estate “all’italiana”. Non mi resta che augurarvi buon viaggio!